Carissimi Confratelli Oblati, Consacrate e Laici della Famiglia Oblata,

all’inizio del servizio come Provinciale dedicai la prima di queste riflessioni riportate sulle Comunicazioni ad un testo del Re Salomone che chiedeva al Signore la sapienza per poter guidare il popolo che Egli gli aveva affidato (1 Re 3, 5ss).

Concludo la serie di riflessioni di questi sei anni del mio mandato con un testo che parla del padre di Salomone, Davide, quando il Signore lo sceglie come Re (1 Sam 16, 1-13). Probabilmente in questi due testi è racchiuso il cammino che il Signore mi ha fatto fare e che, per quello che posso capire, porta alla sorgente della sapienza che viene da Lui.

È quanto credo debba consegnare, prima di ogni altra cosa, a p. Javier Montero, appena nominato nuovo Provinciale della nostra bella Provincia Mediterranea.

Ricordo che durante l’ultimo Capitolo generale, Pellegrini di speranza in Comunione, per prepararci alla votazione che avrebbe portato alla nomina del Padre generale, leggemmo proprio il testo della scelta del Re Davide. Quando fu nominato p. Chicho Rois, per tutti fu una sorpresa per la relazione che questa nomina aveva con l’elezione di Davide. Il profeta Samuele si era recato da Iesse (padre di Davide) perché il Signore aveva scelto tra i suoi figli colui che avrebbe regnato su Israele. Iesse glieli presenta uno ad uno ma, per ognuno, il Signore dice a Samuele: non è lui. A questo punto Samuele chiede a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?»; e Iesse risponde dicendo: «Rimane ancora il più piccolo che ora sta a pascolare il gregge» (1 Sam 16,11). Al Capitolo generale il Signore non scelse nessuno di quelli che eravamo lì, nessuno dei presenti; scelse uno che stava fuori casa, nel deserto del Sahara a pascolare il gregge.

In qualche modo anche la nomina di p. Javier ha a che fare con la pagina della scelta di Davide; tra i tanti il Signore ha scelto “il più piccolo”, o, se non il più piccolo, tra i più giovani. Mi sembra una cosa bella perché, tra l’altro, i giovani, con la loro stessa vita, parlano di promesse che si devono realizzare, di futuro e quindi di speranza.

Cosa posso consegnare, come Provinciale uscente a p. Javier? Quale “sapienza” acquisita posso trasmettergli?

Quando si presenta il primo figlio di Iesse, Samuele dice: «”Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato!”. Il Signore replicò a Samuele: “Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”» (1 Sam 16,6s); e dopo la presentazione dell’ultimo figlio, anche lui scartato dal Signore, Samuele chiede: «Sono qui tutti i giovani?» (1Sam 16,11).

Per il Signore non conta la statura ma il cuore. Non è l’avere le spalle larghe (una espressione che in Italia indica una persona che sa portare grossi pesi, che sa affrontare situazioni impegnative), frutto di anni, di esercizi, di accumulo di esperienze, cose che hanno sicuramente un loro valore. Il punto essenziale e discriminante è avere un cuore che funziona bene e funzionerà bene nella misura che saprà ascoltare, che saprà essere in sintonia con il cuore di Dio.

La sorgente della forza che serve non è in noi, ma risiede in Dio che la comunica. Forzando un po’ il testo potremmo parafrasare la domanda “sono qui tutti i giovani?” con “è questo tutto quello che hai a disposizione?” cioè, la tua età, la tua intelligenza, la tua cultura, le tue energie, il tuo saper fare, le tue risorse…? Tutto questo non è risolutivo, serve altro, serve un canale aperto con Colui che mai smette di comunicare la vita.

“Signore dove abiti?” (Gv 1,38) chiesero i due discepoli di Giovanni Battista a Gesù. Ed Egli rispose “venite e vedrete” (Gv 1,39). È il credito di fiducia previo che il Signore chiede (venite, verbo al presente) che darà la possibilità di arrivare lì dove Lui abita (vedrete, tempo futuro) per fare l’esperienza incredibile di una vita spesa con Lui e per Lui.

Maria, Custode tenera dei suoi figli, trono da cui la Sapienza regna, Segno sicuro della nostra speranza, faccia fruttificare tutte le promesse che Dio, donandoci la vita, ha iscritto in essa.

Ricordiamoci sempre di pregare gli uni per gli altri; in particolare, insieme, vogliamo assicurare la nostra corale preghiera a p. Javier.

P. Gennaro Rosato
Superiore provinciale