Il 25 gennaio 1816, giorno in cui la Chiesa ricorda la conversione di San Paolo, segna l’inizio della nostra famiglia missionaria ad Aix. Come racconta la nostra storia, Eugenio de Mazenod e il piccolo gruppo di missionari entrarono ufficialmente nell’antico Carmelo di Aix per sperimentare la vita in comune. Fin dal primo giorno, hanno cercato di praticare le virtù della vita religiosa e della vita comunitaria all’interno del piccolo gruppo, oltre a predicare le missioni di campagna e a lavorare con i giovani.

Per la nostra famiglia missionaria, sono 208 anni di fedeltà al dono ricevuto, di cammino accanto alla gente, di servizio ai più poveri e lontani, soprattutto ai giovani. Il modo in cui Eugenio de Mazenod e i suoi primi compagni scelsero di svolgere la missione fu quello di farlo insieme, in comunità.

Nei giorni scorsi, il governo centrale e i membri della Casa di Aix si sono incontrati a Roma presso la Casa Generalizia. È stato un incontro profondo per condividere la nostra vita, la nostra chiamata personale, la nostra risposta comunitaria e la nostra missione attuale. È stato un momento per vivere l’essenziale, per condividere la nostra sequela di Gesù e per vedere la nostra storia personale attraverso gli occhi del Salvatore crocifisso. È stato un momento per rivivere in noi stessi la prima comunità oblata. “Farsi prossimi è un lavoro di tutti i giorni, perché l’egoismo ti tira dentro, ti tira giù, farsi prossimo è uscire” (Discorso di Papa Francesco ai membri del Capitolo generale OMI, 3 ottobre 2022).

Come governo centrale stiamo vivendo la nostra quarta Sessione Plenaria. Il Generale ci ha ricordato che nell’ultimo anno abbiamo visitato più della metà della Congregazione. Abbiamo dato un volto a tanti nomi e luoghi, abbiamo pregato per le gioie e le difficoltà di ogni unità, abbiamo condiviso fraternamente con molti di voi.

Abbiamo notato che uno dei temi più ricorrenti nel nostro incontro è quello della ristrutturazione della Congregazione, delle Case di Formazione, delle Unità, delle comunità. Questo cammino lo stiamo facendo in forma sinodale, ringraziamo ciascuno di voi per aver partecipato e per averci inviato le vostre riflessioni. Nella Sessione congiunta con l’America Latina nell’anno 2023 abbiamo evidenziato alcune risposte alla domanda “Perché la ristrutturazione?”

  • Rivitalizzare la vita religiosa dei membri della congregazione
  • Rinnovare le strutture di governo ed economiche delle unità
  • Ottimizzare le risorse per la formazione iniziale e permanente
  • Migliorare la qualità della vita comunitaria dei membri

Quest’anno ci stiamo preparando a vivere la sessione congiunta con l’Africa-Madagascar e con il CROCUS (Canada-USA). Sono momenti importanti per la vita della Regione, per visitare ogni unità, per conoscere gli Oblati, i laici che fanno parte della nostra famiglia carismatica e i luoghi in cui siamo presenti. Sono tempi di Dio, in cui cerchiamo di conoscerci meglio, di discernere e di sognare insieme il dono che Sant’Eugenio e i suoi primi compagni hanno ricevuto: “Lo Spirito del Signore mi ha mandato a evangelizzare i poveri”. Papa Francesco ci ha detto all’udienza del Capitolo 2022: “Questo è il cuore della vostra missione e il segreto della vostra vita, e per questo la Chiesa ha ancora bisogno di voi”.

In questo stesso Spirito vi auguriamo una Buona Festa, che l’Immacolata Concezione accompagni ogni comunità nella fedeltà al dono ricevuto, rinnovando la nostra consacrazione e missione.

p. Jorge Albergati, Consigliere generale per l’America Latina