Carissimi Confratelli Oblati, Consacrate e Laici della Famiglia Oblata,

Vi mando un ultimo aggiornamento sul 37° Capitolo generale da poco concluso. Visto che per la pubblicazione degli Atti ci vorranno alcuni mesi, ho preferito mettere qui, sia pur in modo sintetico, solo i contenuti trattati. Per brevità, quindi, non parlo dell’esperienza fatta, del clima fraterno vissuto, dell’incontro col Papa, delle celebrazioni liturgiche ben preparate, dei momenti di festa per qualche occasione particolare, delle emozioni che di tanto in tanto si facevano più evidenti per quello che accadeva, della condivisione informale e di tante altre cose che pure hanno avuto un posto di rilievo in questo mese che insieme abbiamo vissuto.

L’ultima settimana è stata particolarmente intensa per la molteplicità di cose che dovevano essere finalizzate: abbiamo riesaminato alcune Costituzioni e Regole; abbiamo discusso, emendato e approvato una serie di proposte; abbiamo lavorato alla stesura del Documento finale e a quella del Messaggio dei capitolari alla Famiglia oblata.

Cambi di alcune Costituzioni e Regole

Innanzitutto, abbiamo riesaminato alcune Costituzioni e Regole: C 77 e 83; RR 7b; 60a; 66f; 77a; 92bd; 151a; 65h; 84ab; 92c; 128e; 83a. I cambi più importanti sono quelli riguardanti gli Oblati fratelli e le Residenze; a questo proposito è stata anche approvata la proposta di eliminare la R 77b, dedicata per intero alle Residenze. Gli altri cambi sono dei ritocchi di chiarificazione o di aggiornamento. Perché il cambio delle Costituzioni sia effettivo, bisognerà aspettare la risposta della S. Sede. Di conseguenza bisognerà aspettare anche per rendere effettive le proposte di cambiamento (o soppressione) di quelle Regole che sono collegate alle due Costituzioni ritoccate. È stata anche aggiunta la R 128e (l’attuale 128e diventa 128f) che affida al p. Generale e ai Superiori delle Unità, con i rispettivi Consigli, di assicurare la trasmissione dello “spirito” del Capitolo e l’attuazione di quanto è statodeciso.

Le proposte

Abbiamo poi discusso, emendato e approvato una serie di proposte. Di queste, alcune sono state approvate come mandati, altre come raccomandazioni. Riporto qui sinteticamente le questioni principali o quelle che maggiormente ci riguardano:

è stato dato il mandato per

  • Revisionare le norme generali della formazione oblata rispetto alla formazione degli Oblati fratelli.
  • Pianificare e organizzare un Congresso per tutti gli Oblati fratelli.
  • Dedicare il 2028 (200° anniversario dei primi voti del primo fratello, Jean Bernard Ferrand) alla vocazione degli Oblati fratelli e alla Vita religiosa.
  • Stabilire l’Associazione degli Istituti di Studi Superiori come una rete ufficiale della Congregazione per il sostegno reciproco e lo sviluppo di questi Istituti Oblati.
  • Designare in ogni Provincia, Delegazione e Missione una persona per supervisionare e coordinare l’area della Salvaguardia e Protezione dei Minori e degli Adulti Vulnerabili.
  • Sviluppare e sostenere un Piano d’Azione a livello della Congregazione e delle singole Unità ispirato alla Laudato Sì di Papa Francesco, in collaborazione con altri gruppi e organizzazioni.
  • Sviluppare, a livello congregazionale, una rete ufficiale di laici che condividono il carisma oblato. Tale rete analizzerà e porterà avanti le raccomandazioni del Congresso mondiale del maggio scorso riguardanti la Comunione, la Formazione e la Missione; studierà anche la questione dell’identità del laico che si ispira al carisma oblato e la relazione appropriata che deve esserci tra Oblati e laici per “promuovere una visione comune nella Congregazione” (R. 37a). Inoltre, si dà mandato per istituire un nuovo Servizio o Ufficio generale per i laici per sostenere la rete ufficiale.
  • Avviare il processo di centralizzazione dei programmi di formazione del noviziato e del post-noviziato nella Congregazione per assicurare la formazione missionaria e interculturale dei candidati.
  • Elaborare un piano di ristrutturazione per l’intera congregazione. Per questo, il Capitolo incarica il Superiore Generale e il suo Consiglio di elaborare un piano che coinvolga le Unità, le Regioni, la struttura dell’Amministrazione Generale e il Governo Centrale.

Il capitolo, poi, raccomanda che

  • l’Amministrazione Generale sviluppi un piano d’azione per la Formazione Permanente nella Congregazione, con particolare attenzione al CCRR, per rivitalizzare la vita delle comunità e la missione; e che i superiori di ogni Unità, con i loro consigli, curino l’attuazione di quanto verrà proposto.

  • Cresca la rappresentanza degli Oblati fratelli nelle posizioni di leadership delle Unità e della Congregazione.

  • L’Associazione degli Istituti Oblati di studi superiori aiuti gli Oblati, specialmente quelli che si preparano ad essere formatori, ad approfondire la comprensione e a promuovere il carisma oblato nei nostri istituti.

  • Il Superiore Generale e il Consiglio discernano sulla possibilità di aprire una nuova missione in Ecuador come opportunità concreta di rinnovare la nostra identità missionaria, di prenderci cura della nostra casa comune e di accompagnare in modo speciale le popolazioni native, in coordinamento con la Rete Ecclesiale Pan-amazzonica.

  • In ogni Unità si prendano le opportune misure concrete per portare avanti le raccomandazioni e le speranze più praticabili che si ispirano al Secondo Congresso delle Associazioni Laicali Oblate del maggio 2022. A tal fine, si raccomanda di avere un gruppo di coordinamento per favorire le relazioni tra i vari membri delle associazioni laicali all’interno delle Unità. In ogni Regione si costituisca un gruppo di coordinamento composto da membri di associazioni laicali e Oblati consacrati. Questo gruppo regionale dovrebbe essere collegato ai gruppi di coordinamento delle Unità e alla rete ufficiale. A livello generale, in linea con la Regola 144a, sia assegnato il coordinamento della rete ufficiale al Vicario generale o a un Assistente generale.

  • Per consentire e facilitare la conoscenza reciproca e lo scambio di idee ed esperienze sul futuro della missione e della vita oblata tra le giovani generazioni di Oblati, si organizzi un cammino di formazione nella Congregazione che porti a un incontro-congresso per giovani Oblati di tutto il mondo.

Il documento finale

Un grande grazie va al comitato di redazione che oltre ad essere presente nei momenti comuni di incontro ha lavorato negli spazi liberi per scrivere e riscrivere il testo in base agli apporti dei Capitolari. È un testo nel complesso breve che, in linea con il titolo del Capitolo, si sviluppa attorno a tre temi: pellegrini, speranza, comunione. Sono tanti gli argomenti toccati che richiederanno poi un ulteriore approfondimento a livello personale e comunitario. Ne cito solo alcuni: l’identità oblata e la necessità di un legame vitale con le Costituzioni e Regole; la guarigione delle ferite relazionali, dentro e fuori i nostri contesti di vita, e la centralità della formazione permanente; l’allargamento del concetto di missione alla cura della casa comune, all’ascolto del grido della Terra che abitiamo, all’impegno per la giustizia perché siano rispettati i diritti di ciascuno, soprattutto di quelli più deboli, al saper lavorare in rete ad ampio raggio per poter essere più incisivi in questi ambiti; lo sforzo di dare un’impronta sempre più missionaria alle nostre parrocchie sapendo che potrebbero diventare un luogo privilegiato per una risposta adeguata alla diffusa indifferenza nei confronti della tragedia delle migrazioni; la crescita dell’interdipendenza tra le varie Unità oblate e il senso di appartenenza; la sfida della mobilità umana e la creazione di comunità oblate interculturali; il camminare insieme oblati e laici in un modo sempre più consapevole, cooperatori nella missione che ci accomuna. Il tutto nel contesto della scena evangelica dei discepoli di Emmaus.

Pur avendo approvato il testo finale, i Capitolari hanno deciso di affidare a qualche esperto il compito di rifinire lo stile.

Concludo esprimendo la gioia di aver potuto partecipare a questo importante evento e il desiderio che quanto emerso divenga patrimonio comune.

In Gesù e Maria Immacolata

P. Gennaro Rosato
Superiore Provinciale