Santo Padre Papa e Papà Francesco,

Noi, Missionari Oblati di Maria Immacolata, che celebriamo il nostro 37° Capitolo generale, desideriamo salutarla calorosamente e ringraziarla per averci ricevuto oggi in questa udienza. Veniamo ad esprimere la nostra comunione con Lei e con la Chiesa. Siamo 78 capitolari impegnati nell’evangelizzazione dei poveri e dei più abbandonati in 70 Paesi del mondo. Ci ispira il carisma di sant’Eugenio di Mazenod, che ci fondò ad Aix-en-Provence, in Francia, nel 1816. Il tema del nostro Capitolo generale, “Pellegrini di speranza in comunione”, è stato una ricca fonte di riflessione, di motivazione e anche un forte richiamo alla conversione nella nostra vita missionaria.

Santità, la Sua missione come successore di Pietro ci ha ispirato nel nostro impegno per la missione della Chiesa. In questo Capitolo generale siamo stati in sintonia con la Sua chiamata a costruire una Chiesa sinodale e ci siamo impegnati in vari modi nel processo sinodale di tutta la Chiesa. Lo abbiamo sperimentato anche nel Capitolo generale. Abbiamo ascoltato la Sua chiamata ad essere una Chiesa in uscita. Inoltre, i Suoi scritti ci hanno ispirato, in particolare Evangelii Gaudium (2013), Laudato Si’ (2015), Gaudete et Exsultate (2018), Querida Amazonia (2020) e Fratelli Tutti (2020). Ci sentiamo anche invitati a mettere in pratica il Suo appello a lavorare per la promozione della fratellanza umana e della pace.

Nel nostro pellegrinaggio verso la pienezza del Regno, riconosciamo che spesso abbiamo abbandonato la strada e non siamo sempre stati fedeli testimoni della Buona Novella. Consapevoli del nostro peccato e della nostra debolezza, abbiamo chiesto perdono a Dio e alle persone che abbiamo ferito nel processo di evangelizzazione. Con un profondo desiderio di conversione, ci uniamo umilmente al pellegrinaggio dell’intera famiglia umana, camminando verso la comunione con Dio e con tutti i nostri fratelli e sorelle.

In questo Capitolo abbiamo sentito da vicino le preoccupazioni per il mondo: la guerra in Ucraina, i profughi a causa dell’ingiustizia; le catastrofi naturali e la devastazione causata dai danni inflitti alla nostra casa comune dal nostro stile di vita; la violenza nelle città, il traffico di droga e la tratta di esseri umani; la persecuzione religiosa, sociale ed economica e molte altre. Nonostante le tenebre che abitano la nostra famiglia umana, questo Capitolo generale ci riempie di speranza, perché ci parla anche dei molti segni meravigliosi della potenza salvifica di Dio in mezzo a noi.

Santo Padre, la Sua missione, come successore di Pietro, ci riempie di speranza e di gioia. Siamo molto grati per questo meraviglioso incontro con Lei. Siamo qui per rinnovare i forti legami di comunione e fedeltà che ci hanno unito dalle nostre origini al successore di Pietro.

Le chiediamo di benedire noi, la nostra Congregazione e tutti i laici, i religiosi, le religiose e i sacerdoti che vivono il nostro carisma e costituiscono quella che chiamiamo la famiglia mazenodiana. La Sua benedizione ci aiuti a rinnovarci nello spirito del carisma di sant’Eugenio, uno spirito di audacia nell’annunciare il Vangelo ai poveri e con i poveri e ai più abbandonati che sono ai margini della nostra società.

Ci impegniamo a pregare per Lei e chiediamo alla nostra Madre Immacolata di proteggerla e accompagnarla sempre.

Con devozione filiale, in Gesù Cristo e Maria Immacolata. Sia lodato Gesù Cristo e Maria Immacolata.

Luis Ignacio Rois Alonso,
Superiore Generale OMI