Nell’anno del centenario di Missioni OMI, il direttore ci propone alcune idee per vivere e coltivare la missione nel nostro quotidiano

di Pasquale Castrilli OMI

  1. INFORMATI

Conoscere quanto accade nei paesi del Sud del mondo è un dovere e una responsabilità, perché le sorti del nostro pianeta non si giocano solo nei dibattiti televisivi sulla politica nostrana, ma anche sui temi europei e mondiali. I mezzi che abbiamo a disposizione per allargare gli orizzonti sono molteplici, tra questi anche le riviste missionarie che portano alla nostra attenzione notizie ‘sorde’, non ascoltate dalle grandi reti di informazione. I giornali missionari sono liberi e raccontano la vita sul campo. Portano alla nostra attenzione angoli di mondo e situazioni a volte sconosciute.

  1. PREGA

La preghiera per i missionari, per la gente che servono, ma forse soprattutto per le vocazioni missionarie, perché i giovani ascoltino la chiamata di Gesù, primo missionario del Padre. Le statistiche di questi ultimi quindici anni dicono che nei seminari diocesani del centro e del sud Italia c’è stato un incremento di ingressi. C’è da ringraziare Dio e i giovani che sono disponibili. Non si può dire altrettanto per le case di formazione dei religiosi, in particolare delle congregazioni missionarie che restano abbastanza vuote (perlomeno di giovani italiani). L’impegno per la missione è forse un po’ più scomodo? Ma i giovani non erano quelli della radicalità che noi adulti abbiamo un po’ smarrito?

  1. VIAGGIA

In Italia ci sono varie proposte per visitare i paesi del pianeta dove i missionari svolgono un’opera insostituibile di evangelizzazione e promozione umana. Tre settimane di missione ben preparate e vissute sono un’autentica esperienza di apertura, conoscenza e condivisione. Si incontrano i poveri, si incontra una chiesa povera e dinamica al tempo stesso. Si vedono i missionari all’opera e si impara dal loro modo di essere e di fare. A volte dopo un viaggio missionario si prendono decisioni importanti per la propria vita per fare piccole e grandi scelte. L’emergenza sanitaria ci impedisce di viaggiare? Già si vedono spiragli e possibilità.

  1. ASCOLTA

I missionari rientrati in Italia dopo 30, 40, 50 anni di missione sono una grande risorsa. Rientrano anziani e a volte un po’ malconci con la salute. Avvicinarli, interessarsi a loro, farsi raccontare, può essere un’esperienza di carità, ma anche di grande arricchimento. Hanno storie, dolori, gioie e volti da far conoscere e condividere. Spesso non si ritrovano più nella nostra Italia così diversa da quando sono partiti giovani e generosi. In Italia si distribuiscono numerosi premi e riconoscimenti. Troppo pochi quelli dati ai missionari, pochi li ricordano e li mettono in evidenza. Tra l’altro i missionari italiani portano in giro per il mondo il buon nome della nostra nazione apprezzato a tutte le latitudini.

  1. LAVORA

Per sostenere le missioni estere ci sono tante possibilità. Ad esempio raccogliere materiali scolastici, abbigliamento, medicinali, integratori, da inviare tramite container o in altre modalità. Allestire delle mostre missionarie, sottoscrivere un’adozione a distanza, far conoscere libri e giornali missionari… È bello poter donare una parte delle proprie energie: tempo, braccia, intelligenza, per sostenere i missionari e le persone che loro incontrano nell’impegno quotidiano. Possiamo fare tanto con la nostra passione e il nostro lavoro.

  1. NAVIGA

Sono numerose le risorse sulla rete Internet che possono portarci la missione a casa e che possono farci conoscere le molteplici dimensioni della chiesa missionaria. Ti suggeriamo il sito della Provincia mediterranea OMI (www.omimed.eu) quello della rivista Missioni OMI (www.missioniomi.it) che quest’anno festeggia i cento anni, i social della Famiglia oblata italiana ed estera. Il sito dell’Ottobre missionario straordinario 2019 (www.october2019.va) contiene materiali utili per conoscere e formarsi alla missione. Come anche il sito della CEI www.missioitalia.it.

  1. CONDIVIDI

Le tue risorse sono preziose: talenti, tempo, denaro, abilità… Inserite in un progetto possono essere importanti, un piccolo-grande contributo che ciascuno può offrire per il bene di persone lontane e per il bene della chiesa missionaria. Il verbo condividere è un verbo molto caro alla missione. Aiuta sempre a decentrarsi, a fare spazio, a dare in maniera generosa. Tutti abbiamo qualcosa da condividere a partire dalla nostra fede. Anche le idee sono da mettere in comune. I grandi progetti sono spesso nati da semplici idee che hanno attirato l’attenzione delle persone e le risorse necessarie.

  1. CONTATTA

Uno dei luoghi dove si possono condividere idee, lavorare insieme per la missione, ascoltare e conoscersi sono gli Uffici missionari diocesani. In tutte le diocesi italiane sono molto attivi e lavorano per portare avanti progetti e animazione sul territorio. Possono essere contattati per avere informazioni e per conoscere. Periodicamente gli Uffici diocesani si incontrano a livello nazionale per dei Convegni missionari che sono molto ricchi di contenuti, di storie e volti. Puoi anche contattare congregazioni missionarie maschili e femminili che sono presenti nella città o nella zona dove vivi. Naturalmente ti invitiamo a metterti in contatto con la comunità OMI più vicina!

  1. LEGGI

Libri, riviste, siti Internet. Sono davvero tante le risorse per arricchire le nostre conoscenze e allargare gli orizzonti. Vorremmo suggerirti la lettura della vita di qualche santo missionario, ad esempio san Francesco Saverio, missionario in Asia, santa Teresina di Lisieux, patrona delle missioni, sant’Eugenio de Mazenod, fondatore dei Missionari Oblati di Maria Immacolata… Nelle loro vicende possiamo trovare un nutrimento per la nostra vita e per il nostro agire missionario. Queste letture sono spesso fonte di ispirazione e incoraggiamento.

  1. VISITA

Nelle grandi città italiane si organizzano convegni o si allestiscono mostre che portano alla nostra attenzione situazioni, problemi, risorse dei Sud del mondo. In alcuni casi troviamo anche musei missionari permanenti, mostre missionarie, biblioteche o rappresentazioni teatrali. Ci permettono di entrare in contatto con tradizioni, musiche, lingue, cibo, cinematografia di popoli lontani… Qualche ora trascorsa in questi contesti ci arricchisce, ci aiuta a conoscere e a capire culture diverse dalla nostra o da quelle europee.

   11.  CUCINA

Preparare una ricetta latinoamericana, africana o asiatica è un esercizio simpatico per conoscere sapori nuovi e gusti lontani. Missioni OMI, la rivista dei Missionari Oblati di Maria Immacolata in Italia, ha proposto negli ultimi anni tante ricette missionarie sia dolci che salate. Dal Pan de muerto del Messico al Negresa della Romania, dagli Alfajores dell’Uruguay ai Buchteln della Repubblica Ceca. Cercare sul mercato italiano un ingrediente insolito, mescolare componenti che secondo i nostri gusti non stanno proprio bene insieme, conoscere la storia di alcune pietanze è una scoperta stimolante! Se poi cuciniamo in casa con figli e nipoti ne scaturisce un messaggio educativo davvero potente!

  1. SALVA IL CREATO

Il mondo è stato creato da Dio e noi contribuiamo con il nostro lavoro alla sua crescita. Siamo anche responsabili del Creato con il rispetto al quale cerchiamo di educare le giovani generazioni che spesso precedono gli adulti. La Terra soffre a causa dell’inquinamento, della violenza sulla natura, dei rifiuti. Tra questi le plastiche sembrano essere particolarmente invasive. Salvare il Creato significa anche ridurre il consumo della plastica acquistando prodotti (alimentari, cosmetici, ecc.) che evitano imballaggi di questo materiale.