Carissimi confratelli Oblati, Consacrate e Laici della Famiglia oblata,

da poco più di un mese è stata insediata la nuova Amministrazione Provinciale. All’inizio di questo mandato, insieme a tutto il nuovo Consiglio provinciale, sento il desiderio di ringraziare p. Alberto Gnemmi che ha guidato con generosità e spirito di fede la nostra Provincia negli ultimi sei anni. Con lui ringrazio tutti coloro che hanno terminato il loro servizio nell’Amministrazione provinciale: p. Ismael García Moreno che ha svolto l’incarico di Vicario provinciale per il Territorio spagnolo, p. Aldo D’Ottavio, Vicario provinciale per il Territorio italiano e p. Adriano Titone, Consigliere.

Vorrei condividere con voi l’ispirazione che mi é venuta facendo memoria di un episodio della vita del Re Salomone. Un episodio che mi sembra significativo rispetto alle priorità da aver presente nel servizio di governo.

In Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse: «Chiedimi ciò che io devo concederti». Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide mio padre con grande benevolenza, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te… Ora, Signore mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo così numeroso che non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?» (1 Re 3, 5ss).

Salomone ha ben chiara l’identità del popolo su cui deve governare: è il tuo popolo, è, cioè, un Popolo che appartiene a Dio.

Questa specificazione è senz’altro una indicazione preziosa sia per me come Provinciale e per il Consiglio, sia per tutta la Famiglia Oblata, a cominciare dagli Oblati. Come Governo siamo stimolati a fare memoria che ci vengono affidate persone che appartengono a Dio. Per definizione, poi, il “consacrato” appartiene a Dio. E questo ci mette nella situazione di chi sa che bisogna “trattare” il “popolo degli Oblati” con cura e rispetto: è il popolo di Dio, il Popolo che Dio si è scelto e non proprietà personale da gestire a piacimento. Qual é uno dei servizi specifici da rendere? Aiutare il popolo degli Oblati a ricordare che non è come tutti gli altri popoli in mezzo ai quali vive, ma che è il popolo di Dio e che è Dio che deve servire e non altri dei che sono, per dirla con p. Mario Borzaga, “un fragoroso torrente di nulla”. È la sfida del rendere attuale l’invito che Paolo rivolge a Timoteo: “Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te”, il dono della chiamata ad essere tutti di Dio per poter essere tutti per gli altri nel servizio dell’evangelizzazione dei poveri «dentro il progetto carismatico dell’Istituto». (cfr. CONGR. ISTITUTI VITA CONSACRATA E SOCIETÀ DI VITA APOSTOLICA, Servizio dell’autorità e l’obbedienza, n. 13. Inhttp://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccscrlife/documents/rc_con_ccscrlife_doc_20080511_autorita -obbedienza_it.html)

Per fare questo a chi governa e “a tutto il popolo” è chiesto di fare come fece Salomone, domandare al Signore un cuore docile, un cuore, cioè, capace di ascoltare. Insieme, allora, vogliamo

  • imparare ad ascoltare Dio e mettercela tutta per saper distinguere sempre meglio la sua voce da altre voci che non vengono da Lui;
  • ascoltare Dio per rispondergli con tutto l’amore del cuore;
  • ascoltare Dio perché coloro che si devono servire (siano essi confratelli o persone che il Signore e la missione ci fanno incrociare) gli appartengono, sono suoi;
  • ascoltare i fratelli con cuore libero e aperto perché insieme possiamo cogliere la voce di Dio che continuamente ci stimola e ci chiama a risceglierlo per la missione;
  • ascoltare i poveri che il Signore ci affida e nei quali vive e attraverso i quali continuamente ci interpella.

Maria, esperta nell’ascoltare, ci aiuti a custodire e far crescere la capacità di ascolto per lasciarci guidare dalla voce dello Spirito che come popolo ci spinge alla Missione.

Ricordiamoci di pregare sempre gli uni per gli altri, per la Chiesa e per le necessità del Mondo intero.

In Gesù e Maria Immacolata,

p. Gennaro Rosato omi
Superiore Provinciale