LA MISSIONE DEL LAICO OBLATO

Matteo 10 1-20

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2 Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. 3 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 5 In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, 9 curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: 11 Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. 12 Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città. 13 Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. 14 Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. 15 E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata! 16 Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato». 17 I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18 Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli»

OBLATO LAICO O LAICO OBLATO

“Noi missionari siamo fatti così: il partire è una normalità; andare una necessità, domani le strade saranno le nostre case; se saremo costretti ad ancorarci in una casa la trasformeremo in una strada: a Dio”. Quando gli apostoli andarono due a due in direzione del mondo non avevano un’impresa facile come programma: ma Gesù non aveva assicurato che sarebbe stato con loro fino alla fine del mondo tutti i giorni? Ecco la Grazia! Ed ha istituito i sacramenti perché agli uomini così fragili e incapaci di grandi cose fosse data questa grazia che è divina forza per fare la volontà del Padre1. Così si inizia una missione: il programma della giornata è obbedire ed imparare. Imparare di tutto da tutti […] dagli avvenimenti e dalle situazioni. Impara in silenzio da tutti a credere, a soffrire e ad amare. Dio cammina con noi. Nel diaro di P. Mario ciò che colpisce è la felicità che alberga nel suo cuore e nel suo sorriso. “Ho capito la mia vocazione: essere un uomo felice pur nello sforzo di identificarmi col Cristo Crocifisso”. Gesù, che dobbiamo imitare, promuove l’ospitalità – accogliere le persone, incontrarle, sedersi con loro, condividere i pasti con loro. Il dono più grande che possiamo dare è una casa che sia un luogo di accoglienza. […] A volte, siamo l’unico catechismo che qualcuno leggerà mai. Il carisma, allora, per un laico oblato, o forse sarebbe meglio dire per un “oblato laico”, è qualcosa che prende tutta la persona, tutta la vita, il modo di essere marito o moglie, di essere genitore, professionista, cristiano, fedele in una parrocchia (oblata o non), membro della Chiesa locale, cittadino. Essere laico oblato non è un “vestito” che uno si mette per andare all’incontro o per fare un determinato servizio, ma qualcosa che impregna profondamente tutta la vita, tutti i giorni e che ha conseguenze serie nelle scelte, nelle decisioni, nello stile di vita, nel modo concreto di vivere. È necessario e urgente crescere e sviluppare una corresponsabilità reale, durante tutto il processo: programmare e discernere insieme, senza rivendicazioni di ruoli primari; scoprire e valutare insieme i bisogni del territorio, soprattutto quelli a cui la Chiesa locale non arriva a rispondere; portare avanti insieme le cose ma anche valutarle e cogliere gli input per fare meglio e rinnovarsi, anche attraverso un approfondimento e confronto nel post-missione. Ci sono dei luoghi dove i religiosi oblati non ci sono più, ma sono rimaste le associazioni laicali legate al carisma. Questo mostra che il carisma può rimanere in un territorio o in una Chiesa locale portato avanti dagli stessi laici o delle altre realtà legate al carisma come sono le religiose e gli istituti secolari. 

DENTRO LA STORIA: UN’ESPERIENZA

Essere oblato laico non è un’esperienza, è un modo di essere nel quotidiano, dalla palestra al mondo del lavoro. L’altro giorno in palestra, il proprietario mi si è avvicinato e mi ha confidato cose sue personali riguardo al suo rapporto di coppia. Nel salutarmi mi ha ricordato che ero in quel luogo per il tramite di una persona che frequenta la palestra da tanti anni. Nonostante questo si è confidato con me poiché probabilmente si sarà sentito più a suo agio, si sarà sentito ‘voluto bene’, ascoltato. In questi giorni al lavoro, l’INPS territoriale ha chiesto dei certificati cumulativi, con una certa urgenza. Tale incombenza spetta all’ufficio del Personale che è al corto di unità, da soli non saremmo mai stati in grado di assolvere a un tale compito. La DSGA con il suo modo di fare, dall’alto della sua posizione non è riuscita ad ottenere alcun risultato. Invece, con il mio modo di fare, di costruire legami, di accogliere le persone di non farle sentire giudicate, ho provato a chiedere una mano ai miei colleghi e per il fatto che fossi io a chiederlo ci siamo divisi tutti i certificati e in pochissimo tempo riusciremo a consegnare i documenti richiesti. Ogni assistente si occuperà di due certificati e questa è una grande conquista perché sarà fatto gratuitamente solo per aiutare un’amica. Carmen

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE

  • In che modo vivo il mio essere oblato laico?
  • Quando le persone guardano le nostre vite, trovano un cattolicesimo che le accoglie o le condanna per il peccato?
  • Come vivo l’apostolato? Sono testimone fecondo del Vangelo?