Carissimi Confratelli e membri della Famiglia oblata,

Stiamo vivendo una situazione che sembra surreale. Ci trova spiazzati perché impotenti di fronte a qualcosa che avvertiamo come minaccioso soprattutto perché sconosciuto. Come tanti, forse anche noi sperimentiamo non solo il disagio per le misure cautelari imposte, ma anche per un sentimento di paura che impulsivamente ci assale. Non possiamo impedirci di provare emozioni, quello che possiamo fare è cercare di gestirle con intelligenza e fede. L’intelligenza ci permette di affrontare la situazione in modo più oggettivo e razionale; la fede ci abilita a fare una lettura più profonda di ciò che stiamo vivendo, ci aiuta a dare un senso a quanto accade e ad orientare le scelte da compiere.

Come discepoli del Signore, accogliendo l’invito a chiedere con fiducia (Lc 11,9), ci rivolgiamo a Lui per presentargli le necessità nostre e dei fratelli; con senso di responsabilità vogliamo poi fare tutta la nostra parte impegnando intelligenza, energie e cuore certi che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28).

Uniti nella preghiera…

Le misure di sicurezza richieste hanno messo a disposizione di molti di noi, all’improvviso, tanto tempo “libero” da gestire. Perché non approfittarne per pregare un po’ di più e con più calma?   

Idealmente possiamo stringerci tutti nella preghiera e pregare insieme. Vi invito a prendere come impegno quotidiano quello di rivolgere al Signore questa preghiera, o altre adatte, scegliendo un momento nella giornata per presentargliela:

Signore della vita e datore di ogni bene, per intercessione di Maria Immacolata, di s. Eugenio e dei beati Oblati, ci rivolgiamo a te per chiedere la grazia della tua protezione per noi e per ogni persona nel mondo. Ti preghiamo per tutti coloro che sono affetti dal contagio perché possano recuperare la salute; ti affidiamo coloro che sono maggiormente impegnati nel far fronte all’emergenza dell’epidemia: i governanti, gli scienziati, i medici, gli infermieri, le forze dell’ordine e quanti, in diversi modi, sono coinvolti nella collaborazione; sostieni con le molteplici vie della tua provvidenza coloro che maggiormente soffrono le conseguenze del danno economico, in particolare i poveri.

Nella tua bontà abbi misericordia di tutti coloro che sono morti e allevia il dolore di quanti soffrono per il distacco dei loro cari. 

Non lasciare che ci scoraggiamo ma dacci la grazia di fidarci di te e di contribuire, per come possiamo, al bene degli altri. A te con fiducia affidiamo la nostra vita e la vita del mondo intero e ti preghiamo perché, nell’affrontare insieme questo momento, i popoli possano crescere nella solidarietà e nella pace”. 

…facciamo concretamente la nostra parte (per le comunità oblate in Italia)…

Fino al 3 aprile (salvo ulteriori indicazioni del Legislatore), in ottemperanza alle disposizioni governative, e in spirito di solidarietà con tutto il popolo italiano, ci è chiesto di non allontanarci dalle nostre Comunità e di disdire ogni impegno che non permetta di garantire le norme di sicurezza ivi descritte. Per decreto è consentito allontanarsi dalla propria abitazione solo per motivi oggettivamente validi e urgenti: per andare a fare la spesa o acquistare generi di prima necessità, per andare in farmacia, per motivi di salute o reali urgenze generate da gravi situazioni personali, comunitarie, pastorali o familiari1 

Se ci fosse reale urgenza di spostarsi oltre i confini del proprio Comune di residenza o domicilio, bisognerà provvedere a compilare la necessaria autocertificazione per non incorrere in reato penale2.

In materia pastorale e liturgica ci adegueremo alle direttive ecclesiali della Conferenza episcopale italiana3 e dei Vescovi diocesani.

Ogni Comunità, dopo aver diligentemente preso visione della normativa civile ed ecclesiale prenda in spirito di comunione e corresponsabilità le misure di sicurezza che ritiene adeguate alla sua concreta situazione.

Dentro le nostre Comunità in questo periodo non programmeremo incontri o celebrazioni aperti ad altre persone; si potrà celebrare la Messa comunitaria in forma privata, garantendo la debita distanza prescritta.

Per le Comunità dove abbiamo personale esterno che lavora per noi vigileremo per poter garantire la distanza di sicurezza richiesta e valuteremo seriamente, specialmente laddove fossero presenti confratelli anziani o fisicamente debilitati,  la possibilità di far indossare mascherina e guanti di protezione ai dipendenti che lavorano in cucina.  Nelle nostre Infermerie provinciali ovviamente questa precauzione diventa obbligatoria per tutti coloro che preparano i pasti e per badanti, infermieri, OSS o altra tipologia di personale che si prende cura dei nostri fratelli anziani e infermi.

 … certi che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28).

Cerchiamo di vivere questo momento radicati nella fede e nell’amore. Possiamo attenerci alle regole che ci vengono chieste per scrupolo o per paura; da cristiani  possiamo motivare il nostro impegno vivendolo come un segno concreto del nostro amore per i fratelli, facendo cioè tutta la nostra parte per custodire la salute degli altri contribuendo a non diffondere l’epidemia.

Ci stiamo preparando alla Pasqua che è la festa della vita. È da questa prospettiva che dobbiamo guardare la croce di Cristo, un evento che Gesù stesso paragona alle doglie del parto (cfr. Gv 16,21). Leggiamo anche noi questo nostro tempo come il tempo delle doglie, del travaglio che però non è fine a se stesso perché porterà alla generazione di una vita nuova. Viviamolo come una grazia che ci è data per rivedere il nostro vivere e per recuperare quell’essenziale che forse abbiamo messo da parte e che invece è ciò che alla fine dà senso alla nostra vita. Da parte mia credo che questa realtà, diventata ormai planetaria, possa, tra l’altro, essere un’occasione per rivedere le relazioni tra i popoli, perché superando gli egoismi e gli interessi di parte ciascuno possa prendere a cuore il progresso e il benessere degli altri in uno spirito di solidarietà e, perché no?, di autentica fraternità.

Confidando nell’aiuto di Maria nostra Madre e Custode, nostro Rifugio e Difesa, saluto ciascuno nel Signore.

Pozuelo-Madrid, 11 marzo 2020

p. Gennaro Rosato omi
Superiore provinciale


1A questo indirizzo si può trovare una sintesi delle disposizioni del Governo italiano: https://drive.google.com/open?id=1djlXPLcYFlaVAwtAaDC-y3dZ2ZdkOH4u

2A questo link si può scaricare la scheda preparata: https://drive.google.com/open?id=1R1W2cUDXn3eQYQ3Tapy1kjCm64iRaTvs

3CS n.12/2020 della CEI: https://drive.google.com/open?id=1-Rk6fCoad7eGfZ43nV5a-eo2NIld533s