gioia-del-vangelo

 

Un risultato del libro, che si vuole scritto in sintonia con i poveri di ogni latitudine, consiste nella promozione della comunione con tutte le sue implicazioni universali. Essa non riguarda solo le chiese o le sacrestie. Il  suo destino è di entrare in gioco nelle realtà del mondo per trasformarle e portarle a Dio secondo il suo piano d’amore: la ricapitolazione di tutte le cose create in Cristo.

Così, il libro fa riscoprire la comunione con quei significati degli inizi del cristianesimo e rimessi in onore dall’ultimo Concilio. Si è in grado pertanto di intendere la comunione (che nel frattempo grazie al Magistero è ritenuta una chiave di lettura di tutta la storia salvifica), come la vita stessa di Dio e un dono del suo Santo Spirito; la natura più intima della Chiesa; la quintessenza del Vangelo e del Regno dei cieli (perché voluta da Gesù più di ogni altra cosa e oggetto prioritario della sua preghiera). Una comunione per altro che: ci segna col battesimo; si intrattiene con la Parola; è prodotta e celebrata nell’Eucaristia; sussiste in virtù dell’amore fraterno e dell’umile obbedienza alla gerarchia; mena alla comunione dei santi, universale ed eterna; si traduce in accoglienza, condivisione, compassione e solidarietà; e inoltre stabilisce relazioni gratificanti di uguaglianza tra gli uomini, in favore specialmente dei più poveri.     

Per cui la comunione è nel contempo valore religioso e profano: aiuta a vivere la fede nella gioia per una vita bella e appagante, in seno a una comunità, con incidenze positive nel sociale.

Adesso, mentre termino questi posts sul libro, realizzo meglio che scriverlo è stato come un rispecchiarsi nelle intuizioni di sant’Eugenio per il quale la comunione era ugualmente “bella” e “misteriosa”; e soprattutto un rispecchiarsi nel testo seguente che evoca mirabilmente la comunione missionaria degli Oblati: ”Nella misura in cui cresce tra loro la comunione…testimoniano davanti agli uomini che Gesù vive in mezzo ad essi…per mandarli ad annunciare il suo Regno”.

Per finire, non c’è di meglio che pregare affinché il libro possa infondere nei  lettori “la gioia del Vangelo”, della missione, come lo è stato per me. E, formando Cenacolo con Maria, “Apostola degli Apostoli” e madre della comunione di Dio (da lei accolta, vissuta e data al mondo), pregare così : “Vieni Signore Gesù in mezzo a tutti i tuoi discepoli “.