È stata una bella festa, davvero bella! L’ho vista stampata negli occhi e nei volti dei settecento e più partecipanti al grande raduno di Sacrofano – Roma, dove si è celebrata la grande festa del settore italiano per i duecento anni di storia della nostra Congregazione.

La festa era già riuscita in modo splendido, quando era stata celebrata in Spagna alla fine dello scorso febbraio a Pozuelo – Madrid. Ed è riuscita anche qui, in Italia, meravigliosamente.

È stata una bella festa, perché abbiamo sperimentato la forza dei legami fraterni; la gioia della fede condivisa, anche grazie ai tanti momenti di preghiera; l’intensità del carisma, sentendolo vivo, attuale, profondamente evangelico ed ecclesiale; la passione per la nostra vocazione cristiana e missionaria.

Ci siamo sentiti in comunione con la Congregazione, da neppure un mese uscita dal Capitolo Generale celebrato a Roma, ma soprattutto con tutte le Unità della Provincia: con la Spagna, con la Delegazione del Senegal – Guinea Bissau (presenti il superiore della Delegazione, p. Bruno Favero, e i padri Flavio Facchin, Carlo Andolfi, Giancarlo Todesco) e quella dell’Uruguay; con le nostre tre Missioni, quella della Romania (presente una famiglia, accompagnata da padre Lucian Bosoi, omi), del Sahara Occidentale e del Venezuela, nonché con la comunità di Lourdes, dove da trent’anni siamo presenti come Provincia nell’ambito di una comunità interprovinciale.

In questa semplice comunicazione, sento di esprimere dei grazie per la riuscita della festa che ho già manifestato ai partecipanti al termine della messa di lunedì, 31 ottobre, presieduta dal Superiore Generale, padre Lougen.

Innanzitutto, un grande grazie va a tutti i partecipanti e in particolare a coloro che, dai diversi luoghi dove sono presenti le comunità oblate o realtà appartenenti alla Famiglia mazenodiana, si sono dati da fare per organizzare la partecipazione alla festa. Non voglio usare parole di circostanza, ma se la festa è riuscita è perché tutti hanno dato il meglio di sé, partecipando con il cuore e la fede ai diversi momenti dell’incontro, costruendo con parole e gesti un’autentica comunione fraterna. Pur non conoscendoci tutti tra noi, ci siamo riconosciuti per l’appartenenza ad una stessa spiritualità, sigillo che fa una famiglia. Quella Oblata, nel nostro caso.

Un grazie affettuoso e pieno di simpatia lo rivolgo al Superiore Generale, padre Louis, per essere venuto all’incontro e per essersi “buttato dentro”, senza alcuna timidezza, da pellegrino e fratello di tutti: “Grazie, padre Louis, per essere stato con noi; grazie per la tua testimonianza di vicinanza che ci ha fatto sentire in comunione con la Congregazione; dunque con la Chiesa, che abbiamo percepito nella sua natura missionaria”.

Ancora, voglio ringraziare sia il Movimento Giovanile Costruire per aver animato la serata di sabato 29 ottobre, creando un clima di fraterna allegria che ha dato il la alla riuscita dell’incontro, sia il Gruppo Aquero, coadiuvato da padre Bucca e con la presenza specialissima del musicista e compositore Mite Balduzzi e di alcuni artisti professionisti, che hanno dato vita allo spettacolo musicale di sabato, 30 ottobre, permettendoci di fare memoria di alcuni eventi della nostra bisecolare storia oblata con l’ausilio di musiche, canti e testi narrativi. E su questa scia, desidero ringraziare il coro che ha animato e sostenuto il canto durante i tanti momenti liturgici, così significativi e toccanti per i presenti.

E poi, un grazie a don Andrea Lonardo, sacerdote della diocesi di Roma, che ci ha commentato l’attualità del carisma oblato, partendo dall’esperienza umana e spirituale di sant’Eugenio; a padre Fabio Ciardi, per averci aperto il cuore al mistero della misericordia, che abbiamo celebrato con il passaggio della “porta santa” della chiesa di Sacrofano; alla Procura per le Missioni Estere, all’AMMI e ad altri volontari per aver allestito la mostra missionaria e altri stand. Un grazie ai padri oblati Raffaele Grasso e Mario Camarda, al giovane albanese, Ariol, di Firenze, ad Annamaria Gentili, consacrata delle COMI, e a p. Carlo Andolfi, omi, per aver raccontato alcune esperienze legate alla loro vita cristiana

Infine, a nome del Consiglio provinciale, che ha voluto questo momento di festa, sento di esprimere un intenso grazie al “Comitato per Sacrofano” per l’impegno e il lavoro svolti per la realizzazione dell’incontro. Li cito: padre Nino Bucca, coordinatore del Comitato, i padri oblati Alfredo Feretti, Adriano Titone, Salvo D’Orto, David Lopez, Pasquale Castrilli e i laici Angelica Ciccone, Emanuela Scibilia e Andrea Logli. Con loro ho condiviso la gioia per la riuscita di questo momento celebrativo: “Grazie per tutto quello che avete fatto con passione per quest’evento di Sacrofano per la Famiglia oblata”.

Amici, abbiamo respirato speranza, avvertendo che Dio cammina con noi, che Dio è il nostro presente e il nostro futuro. Davvero, questa festa è stata per tutti una profonda esperienza della presenza di Dio, della presenza del suo amore.
Soprattutto per questo è stata bella. Una bella festa!

Ad multos annos, Famiglia Oblata!

Frascati, Casa provinciale, 3 novembre 2016
Vostro fratello, padre Alberto Gnemmi, omi (Provinciale)