Carissimi Confratelli Oblati e membri della Famiglia Oblata,

Vi scrivo dalla Romania, precisamente dalla nostra comunità oblata Mănăstirea Sf. Eugen a Maracineni, dove sono arrivato nel primo pomeriggio, dopo una giornata trascorsa a Bucarest, presso la comunità delle Suore della Carità di Sant’Antida Thouret, a causa di una abbondante nevicata che dall’altro ieri sta interessando il Sud del paese.

Il paesaggio tipicamente invernale, che richiama più il periodo natalizio che quello pasquale, fa trasparire dall’immenso manto nevoso lo stupore della creazione, che mi rimbalza nell’anima, consegnandomi molteplici sensazioni di serenità. Percepisco, nella sorpresa di questo evento della natura, uno dei tanti sigilli della bellezza divina con la quale Dio manifesta la sua presenza e il suo amore per l’umanità e il creato.

Ecco, la bellezza! Nel mistero di questa, affascinante e sconfinata, vi rinnovo i miei auguri pasquali, marcati dalla risurrezione dell’Uomo Crocifisso; dunque, zeppi di speranza, perché in grado di farci intravvedere il percorso mai fallimentare dell’amore gratuito, soprattutto quando questo è giocato senza sconti nel dono di sé per il bene degli altri, così come ha fatto il Signore Gesù.

D’altra parte, Amici, che cosa c’è di più “bello della bellezza” dell’amore di Gesù, il Crocifisso Risorto? Che cosa c’è di più “grande della grandezza” dell’amore di Cristo, spogliato e trafitto, carico di bontà, compassione, perdono? Davvero, che cosa c’è di più universale di questo amore che è per tutti e che salva tutti, perché totalmente proteso a perdonare e riconciliare ogni tipo di rottura presente sia tra il divino e l’umano, sia nei controversi cammini dell’umanità?

Vi rivolgo questi auguri, che so reciproci, per sentirci insieme interpellati dalla “Passione dell’Ecce Homo” ad appassionarci nel credere in Lui: credere nella sua Pasqua per comprendere che il senso della vita viene e lo dà l’Amore; questo Amore pasquale di cui tutti abbiamo bisogno e che tutti, in fondo, cerchiamo. Un amore che possiamo fare nostro, che possiamo assumere, condividere, annunciare. Nella fede, sento che dobbiamo rivolgerci con sincerità questi Auguri per non abdicare ad essere dei cristiani convinti, per provocarci nello spendere fino in fondo la vita per la sola ragione dell’Amore, che, da quella Pasqua raccontata dai Vangeli, vive in mezzo a noi, persino nelle crepe più tenebrose della storia, anche della Chiesa.

Buona Pasqua a tutti, mentre entriamo nella grande liturgia della Settimana Santa! Viviamo in profonda unità fraterna il Triduo Pasquale, avendo nel cuore soprattutto la fede dei giovani, di quelli che conosciamo e che camminano con noi, e di quelli che, pur battezzati, sono distanti o diffidano della verità del vangelo.

A nome dei Vicari provinciali, dei membri del Consiglio e degli Uffici provinciali, delle comunità della Casa provincializia e di Maracineni,

con affetto, Buona Pasqua!

Vostro fratello, padre Alberto Gnemmi, omi


Nel grande augurio pasquale che ho appena formulato, sento la gioia di porgere, a nome di voi tutti, un Augurio affettuoso e fraterno a padre Aldo D’Ottavio, Vicario provinciale del Territorio italiano, che il prossimo 7 aprile, vigilia della Domenica in albis, festeggerà il 50mo Anniversario di Ordinazione Sacerdotale.

Sento con tutti voi, Confratelli Oblati, di ringraziare il Signore per averlo chiamato alla Sua sequela nel ministero apostolico, così come desidero ringraziare padre Aldo per aver vissuto con fedeltà e radicalità evangelica la sua vocazione a servizio della Chiesa e della sua missione di evangelizzazione.

Ad Multos Annos!

Fraternamente, tuo padre Alberto, omi