Carissimi Confratelli Oblati e Laici Associati,

Auguri a tutti per il Tempo Lturgico di Avvento ormai alle porte, mentre la nostra Congregazione si prepara al gong iniziale dell’Anno delle Vocazioni Oblate nel giorno dell’Immacolata. Dunque, ancora Auguri proprio nel segno di questa Donna, unica per la bellezza che emana e cosí speciale per noi Oblati, avendola come Madre e Patrona della nostra Famiglia religiosa.

Carissimi Amici, vi scrivo questi Auguri da Mbour in Senegal, cittá con circa cinquecentomila abitanti, a ottanta chilometri dalla capitale Dakar, dove sono arrivato fin da ieri  ̶ sabato, 25 novembre  ̶ con padre Adriano Titone, Procuratore delle Missioni Estere, per partecipare all’ordinazione diaconale di cinque nostri scolastici senegalesi e di cinque seminaristi della diocesi di Dakar.

Oggi, solennitá di Cristo Re, sempre qui a Mbour, l’arcivescovo di Dakar, Mons. Benjamin Ndiaye, durante la solenne eucarestia di stamane, ha dato il via alla nuova fondazione della comunitá ecclesiale di Santa Elisabetta di Ungheria (sará parrocchia solo quando ci sará una nuova chiesa e le strutture adatte alle attivitá parrocchiali), affidandola alla cura pastorale degli Oblati. Saranno, infatti, i Padri Victor Damien Sène e Jean Maurice Sène ad occuparsi dell’evangelizzazione di questo vasto territorio alla periferia della cittá, con i suoi circa centomila abitanti, dei quali solo duemila cattolici.

Questo avvenimento, per padre Adriano ed il sottoscritto, ha chiuso la prima settimana di permanenza in Senegal, durante la quale si é svolta, presso la nostra casa amministrativa di Mermoz  ̶ Dakar, l’Assemblea annuale della Delegazione, con la partecipazione della quasi totalitá dei suoi membri attivi nell’apostolato, compresi i cinque diaconi appena ordinati (Hyacinthe Dieng, Jean Pierre Faye, Jean Noël Gueye, Barthélemy Sombou, e Pierre Sène).

Da domani, 27 novembre, accompagnati da padre Bruno Favero, superiore della Delegazione, inizierá l’intenso tour di visita di tutte le comunitá oblate della Delegazione (quelle di formazione, Front de Terre e CSPA Foyer, sono state visitate in questi ultimi giorni, prima di arrivare a Mbour), con la prima tappa in Casamance, per incontrare gli Oblati che lavorano a Temento ed Elenkine. Poi, si raggiungerá la Guinea Bissau, dove si visiterá Farim, Antula e Cacine, per rientrare in Senegal, dove incontreremo gli Oblati di Nguéniène e del distretto di Koungheul e Koumpentoum. Da qui saremo nuovamente a Dakar per condividere la grande festa della comunitá parrocchiale di Parcelles a trent’anni dalla sua nascita.

Amici, su questa visita, torneró a scrivervi al mio rientro in Italia.

Con questa lettera, mi premeva trasmettervi gli Auguri in vista dell’Avvento, sottolineando la profonda gioia che deve caratterizzare la nostra Famiglia Oblata con l’avvio dell’Anno delle Vocazioni Oblate nel giorno dell’Immacolata.

Tutti insieme, dobbiamo prenderci l’impegno, qualunque sia il nostro ministrero e le nostre inclinazioni pastorali, di riflettere sulla nostra identitá vocazionale e, in particolare, di avere occhi e cuore per i giovani, visto che sono coloro ai quali dobbiamo pensare in questo “anno vocazionale”, perché conoscano Gesú e il Vangelo, e, chissá, il carisma oblato e la realtá della sequela.

Per iniziare bene questo Anno delle Vocazioni Oblate, vorrei suggerire una proposta: che ogni comunità si ritrovi, prima o dopo l’8 dicembre, perché ogni Oblato possa “raccontare la storia della propria vocazione”, per fare memoria delle persone che ci hanno accompagnato nel cammino di fede e per condividere le circostanze, le “parole decisive” che ci hanno sostenuto nel cammino del discernimento vocazionale.

Voglio sottolineare anche il fatto che, al piú presto, la Commissione di Pastorale Giovanile e Vocazionale (che si incontrerá a Pozuelo nei giorni 5 e 6 dicembre), fará conoscere alcune iniziative da vivere durante questo Anno, unitamente a quanto suggerito dall’Amministrazione Generale (vedremo di predisporre uno schema riassuntivo per ogni comunitá).

Carissimi Amici, che l’Avvento possa essere il tempo della gioia, sentendoci “nuovamente illuminati” sulla nostra chiamata, sulla nostra scelta di vita, che ci ha spinti a consacrarci all’amore di Dio. Betlemme, che la liturgia di Natale pone al centro dell’intreccio tra la storia divina e quella dell’umanitá, ci metta addosso un’innata inquietudine per cercare il Figlio dell’Uomo e per indicarlo a coloro che hanno nostalgia o desideri profondi di “cose nuove”, perché tanto umane da essere divine. Quelle “cose nuove”che solo l’amore di Dio sa accendere nel cuore degli uomini. E ci metta dentro l’amore per la nostra vocazione oblata e la passione di saperla testimoniare e, magari, riconoscerla nei giovani che incontreremo. Quei giovani che ci devono stare a cuore, visto che, di certo, stanno a cuore a Dio.

Felice Avvento, Amici, contemplando la perenne felicitá di Maria Immacolata, che, senza peccato, gioiva immensamente per essere abitata perennemente da Dio, senza mai perdere l’intima comunione con Lui. Generando, cosí, la vita. E che l’Anno delle Vocazioni Oblate ci dia la fierezza di sentirci partecipi di quella storia che ebbe come primo protagonista sant’Eugenio de Mazenod.

Mbour, Senegal, 26 novembre 2017
Solennitá di Cristo Re dell’Universo

Vostro fratello,
padre Alberto Gnemmi, omi
(Provinciale)

  • Il 28 novembre, celebreremo la memoria liturgica dei Martiri Oblati di Spagna a Temento con la comunità oblata e un gruppo di laici della Famiglia Oblata
  • Il 16 dicembre ricorre la memoria liturgica dei Martiri del Laos. A padre Mario Borzaga e al suo catechista affidiamo come Provincia l’Anno delle Vocazioni Oblate.