Tratto da: “Un anno con S. Eugenio e i suoi Oblati” di p. Fabio Ciardi. 24 febbraio.

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Continuiamo la lettura degli appunti per le istruzioni della Quaresima predicata alla Maddalena nel 1813.

Artigiani, cosa siete agli occhi del mondo? Una classe di persone votate a trascorrere la loro vita nell’esercizio gravoso di un lavoro oscuro che vi mette in soggezione e vi sottomette ai capricci di tutti coloro per i quali operate.

Domestici, cosa siete voi agli occhi del mondo? Una classe di persone schiave di quelli che vi pagano, esposti al disprezzo, all’ingiustizia e spesso per no ai maltrattamenti di padroni esigenti e a volte barbari, che credono di acquisire il diritto di essere ingiusti verso di voi col modesto salario che vi concedono.

E voi, coltivatori, contadini, cosa siete agli occhi del mondo? Per quanto siano utili i vostri lavori, siete calcolati solo per il valore delle vostre braccia e, se si tiene conto, pure a malincuore, del vostro sudore, è soltanto perché abbevera e feconda la terra.

Che ne sarà di voi, poveri indigenti, costretti dall’ingiustizia degli uomini o dal crudele destino a sollecitare il vostro misero sostentamento e a mendicare, inopportuni, il pane necessario per la vostra sussistenza. Il mondo vi guarda come lo scarto della società, insopportabile al suo sguardo che volge altrove per non impietosirsi davanti al vostro stato che non vuole alleviare.

Ecco cosa pensa il mondo. Ecco cosa siete ai suoi occhi! Eppure, è proprio questo il padrone che avete scelto, è a lui che nora avete pro- stituito i vostri ossequi. Cosa potete aspettarvi? L’insulto e il disprezzo, ecco la ricompensa che vi prepara; da esso non otterrete mai altro. (Appunti per l’istruzione preliminare, “Écrits oblats”, 15, 50-51)