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Il Tabor – L’incontro con Dio

Il monte Tabor è il luogo in cui avviene l’episodio della trasfigurazione di Gesù raccontato nei tre Vangeli sinottici. All’inizio del 1900 l’architetto italiano Antonio Barluzzi vi costruì un santuario la cui struttura ricorda le famose “tre tende”.

All’origine di tutto c’è il nostro incontro con Dio. Come i discepoli sul Tabor abbiamo fatto l’esperienza entusiasmante e sconvolgente della presenza di Dio nella nostra vita. È una scoperta così grande che vorremmo rimanere in questo stato di felicità per sempre. Ma siamo chiamati a scendere dal monte e portare quell’esperienza nel quotidiano della vita.


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La Geenna – Dio che ci cambia la vita

Era una valle dove nell’antichità venivano gettati e bruciati da un fuoco continuo immondizia e cadaveri a cui non era concessa la sepoltura. Gesù si riferisce a questa valle come luogo di perdizione eterna a causa dei propri peccati. Oggi è in gran parte edificata e appare come una zona verdeggiante accanto a Gerusalemme.

Come questa valle, un tempo luogo tormentato e oggi piccolo paradiso per gli occhi, anche noi grazie all’incontro misericordioso con Dio rinasciamo a vita nuova. Non è il nostro peccato a definire ciò che siamo, ma è l’amore di Dio che ci trasforma in persone nuove.


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Ein Kerem – Raccontare a tutti la propria gioia

A pochi chilometri dalla città vecchia di Gerusalemme, Ein Kerem è la località dove secondo la tradizione abitavano Elisabetta e Zaccaria. Vi sorge la chiesa della Visitazione, costruita dal Barluzzi nel 1955, che ricorda la visita di Maria alla cugina Elisabetta.

Se l’incontro con Dio ci ha rivoluzionato l’esistenza, non possiamo tenere questa gioia solo per noi. È il momento di partire, di uscire dalle nostre comodità e testimoniare con la vita le ”grandi cose che ha fatto in noi l’Onnipotente”. 


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La chiesa del Pater Noster – Nessuno è escluso dall’annuncio

La chiesa sorge sul monte degli Ulivi, sul luogo in cui Gesù insegnò ai discepoli la preghiera del Padre Nostro. Lungo i muri interni ed esterni della struttura si susseguono i riquadri su cui è scritta questa preghiera in più di cento lingue e dialetti diversi.

“Fino ai confini del mondo”, diremmo noi. Se siamo tutti figli dello stesso Padre allora non possiamo accontentarci solo di quelli più vicini a noi. Il Regno di Dio è per tutti. Lavoriamo, dunque, per evangelizzare il nostro piccolo ambiente, ma con lo sguardo e il cuore aperti al mondo intero.


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La grotta del latte – Avere Maria come sostegno

A Betlemme c’è una grotta dove, secondo la tradizione, ha abitato la Sacra Famiglia appena dopo la nascita di Gesù. Nell’allattare, Maria avrebbe perso una goccia di latte dal seno che, caduta a terra, colorò di bianco tutta la roccia. È qui che vengono in pellegrinaggio con fede tante donne che non hanno latte o che non riescono ad avere figli.

Essere cristiani, essere missionari, non è facile. Viviamo molte gioie ma allo stesso tempo sperimentiamo tante volte l’aridità della fede, lo scoraggiamento, la tristezza, la lontananza di Dio. È quando viviamo la sterilità dell’annuncio che possiamo ricorrere a Maria. Siamo certi che ci darà, da buona madre, il nutrimento per crescere ed essere coraggiosi testimoni.

(Tratto da MISSIONI OMI 11/2015
Testi e foto di Angelica Ciccone)