Frascati, Casa provinciale, 16 dicembre 2016
Memoria liturgica dei Martiri del Laos

Carissimi Confratelli Oblati e Laici Associati,

AUGURI fraterni per la solennità del Natale ormai alle porte e per il tempo liturgico che segue, dove al centro sta la grande festa della Madre di Dio che ci introduce nel nuovo anno. Di cuore, dunque, ancora auguri per il 2017 che già intravvediamo all’orizzonte.

Vi partecipo questi auguri a poche ore dal mio arrivo in Italia dal Laos, dove, come sapete, accompagnato da padre Angelo Pelis e padre Pasquale Castrilli, ho preso parte alla beatificazione dei diciassette Martiri laotiani, di cui sei Oblati, tra i quali il “nostro” padre Mario Borzaga e il suo catechista, Paul Thoj Xyooj, uno dei cinque laici del gruppo dei nuovi beati.
Credo che per la Chiesa del Laos siano stati giorni di Avvento, ma anche, per certi versi, giorni natalizi. Di Avvento, perché il Signore è venuto incontro a questo popolo con l’evento della beatificazione, mostrandosi a loro vicino, dopo un tempo prolungato di silenzio, di notti oscure prive di stelle comete. Giorni natalizi, perché la beatificazione ha fatto rinascere la consapevolezza nei cristiani del Laos di essere una Chiesa viva, piccola, ma compatta; giovane, ma ben radicata nella sua storia, che ha avuto tra gli interpreti principali nell’azione di evangelizzazione gli Oblati, quelli della Provincia di Francia dal 1935 e gli Oblati italiani a partire dal 1957.

Con queste semplici considerazioni, ancora segnate da dense emozioni, vi rinnovo gli AUGURI DI BUON NATALE anche a nome dei membri del Consiglio provinciale e della Casa provincializia! Auguri che possiamo condividere come una grande invocazione di pace al Signore per l’intera umanità, che sempre più ha bisogno di eventi di vita, di annunci di speranza, di proposte nella direzione di un’effettiva solidarietà. Auguri che, ogni giorno, dobbiamo tradurre soprattutto nella preghiera, perché non venga mai meno quel vincolo di amore con il Signore Gesù, radice per vivere un’esistenza che senta l’ansia per volere il bene e per compierlo.

Lo sguardo rimane per tutti noi rivolto al Presepe che la fede non può che contemplare come un mistero vivente, fonte della nostra fede pasquale. Presepe vivente, ieri come oggi. Ieri, a Betlemme; oggi, nel Laos, come ci testimoniano i diciassette Martiri appena beatificati a Vientiane.

BUON NATALE!

In J.C. et M.I.,
vostro fratello padre Alberto Gnemmi, omi (Provinciale)